rimborsi spesa per il volontariato

Regole e limiti per i rimborsi spesa destinati alle attività di volontariato

Rimborsi spesa per il volontariato

Il volontario di un ente del Terzo Settore non può percepire retribuzione, ma solo il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività svolta. Esistono però dei limiti massimi a cui attenersi, nonché rispettare le condizioni preventivamente stabilite dall’assemblea dei soci.

Il volontario è quella persona che, per libera scelta, decide di mettere a disposizione il proprio tempo per svolgere un’attività a favore della comunità. Va da sé che per fini di solidarietà il volontario svolge tali attività all’interno di un ente in modo spontaneo e gratuito, senza fini di lucro e ovviamente senza essere subordinato a qualsiasi tipo di contratto di lavoro, tantomeno retribuito.

Tuttavia il Codice del Terzo Settore all’interno dell’Art. 17, Comma 3, prevede che “Al volontario possono essere rimborsate dall’ente del terzo settore, tramite il quale svolge attività, soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’ente medesimo. Sono in ogni caso vietati rimborsi di tipo forfettario”.

Ciò significa che possono essere rimborsate soltanto le spese documentate (basta anche presentare un’autocertificazione) e riconducibili all’attività prestata e non quelle senza documentazione giustificativa (i c.d. rimborsi forfetari), “…purché non superino l’importo di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso (Sempre il Codice del Terzo Settore, Art. 17 comma 4).

Conclusioni delle Regole e limiti per i rimborsi spesa destinati alle attività di volontariato

In base alle esigenze di bilancio dell’associazione, quindi, l’organo amministrativo (o l’assemblea dei soci) deve già mettere in preventivo diverse tipologie di rimborsi, stanziando una somma per tale scopo e stabilire in anticipo quali spese possono essere rimborsate ai volontari con l’autocertificazione.

Elena D’Urso