Premi agli sportivi

Premi agli Sportivi: niente esenzioni dal 2025 dell’intestazione

Dal 2025 cambiano le regole fiscali per gli sportivi in Italia. Una misura inclusa nella riforma fiscale porterà all’abolizione dell’esenzione sui premi percepiti dagli atleti, imponendo un nuovo regime di tassazione. Questa novità avrà un impatto significativo sia per gli sportivi dilettanti che per le associazioni sportive dilettantistiche (ASD). Nel seguente articolo analizziamo i dettagli di questa riforma, le ragioni dietro il cambiamento e cosa fare per adeguarsi alle nuove disposizioni.

Il contesto normativo

La legge delega n. 111/2023 è stata approvata con l’obiettivo di semplificare e rendere più equo il sistema fiscale italiano. Tra le tante disposizioni, uno degli interventi più rilevanti è proprio l’abolizione dell’esenzione fiscale sui premi corrisposti agli sportivi, una misura che, fino al 31 dicembre 2024, consentiva di evitare l’applicazione di imposte su determinate somme erogate in ambito sportivo.

Fino al 2024, infatti, gli sportivi potevano beneficiare di una detassazione sui premi percepiti in base al decreto legislativo n. 917/1986 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi, TUIR). Tale norma prevedeva, in particolare, che i compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche fossero esenti fino a una soglia massima di 10.000 euro annui. Con la nuova riforma, questa soglia non sarà più applicabile.

Cosa cambia dal 2025?

Con l’abolizione dell’esenzione fiscale:

  1. Tassazione integrale dei premi: Tutti i premi percepiti dagli sportivi, indipendentemente dall’importo, saranno considerati redditi imponibili e soggetti a tassazione ordinaria.
  2. Maggiore responsabilità fiscale per le ASD: Le associazioni sportive dilettantistiche dovranno applicare ritenute fiscali sui premi erogati e comunicare tali compensi all’Agenzia delle Entrate.
  3. Impatto sugli atleti: Gli sportivi dilettanti che fino al 2024 non superavano la soglia di esenzione si troveranno, dal 2025, a dover dichiarare i premi ricevuti, con un aumento del carico fiscale complessivo.

Perché questa modifica?

La decisione di abolire l’esenzione fiscale sui premi sportivi rientra nella strategia del Governo di ampliare la base imponibile e garantire un maggiore equilibrio nel trattamento fiscale tra diversi settori. Il sistema precedente, infatti, era spesso oggetto di critiche in quanto consentiva ampie aree di detassazione, talvolta sfruttate in modo improprio.

Secondo il legislatore, l’abolizione dell’esenzione punta a:

  • Ridurre le possibili distorsioni fiscali;
  • Favorire una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse delle ASD;
  • Adeguare il trattamento fiscale degli sportivi a quello di altre categorie di lavoratori autonomi o dipendenti.

Cosa devono fare le ASD e gli sportivi?

Per adeguarsi a questa novità fiscale, associazioni sportive e atleti dovranno adottare alcune misure pratiche:

  1. Le ASD dovranno aggiornare le proprie procedure contabili:
    • Verificare le nuove modalità di applicazione delle ritenute fiscali;
    • Adeguarsi agli obblighi di comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
  2. Gli sportivi dovranno monitorare i propri compensi:
    • Inserire i premi percepiti nella dichiarazione dei redditi;
    • Valutare l’eventuale necessità di rivolgersi a un commercialista per gestire la nuova tassazione.

Esempio pratico

Fino al 2024, un atleta dilettante che riceveva premi per un totale di 8.000 euro non era tenuto a dichiararli, grazie alla soglia di esenzione di 10.000 euro. Dal 2025, lo stesso atleta dovrà invece inserire questi compensi nella dichiarazione dei redditi, pagando le relative imposte in base all’aliquota IRPEF applicabile.

Per un premio di 8.000 euro, supponendo un’aliquota IRPEF del 23%, l’atleta dovrà versare circa 1.840 euro di imposte, salvo ulteriori deduzioni o detrazioni applicabili.

Conclusioni

L’abolizione dell’esenzione fiscale sui premi agli sportivi rappresenta una svolta nel panorama fiscale italiano. Se da un lato la misura mira a rendere il sistema tributario più equo e trasparente, dall’altro comporta nuove responsabilità per le ASD e per gli atleti, che dovranno adeguarsi a un regime fiscale più rigoroso.

Per affrontare al meglio questa transizione, è fondamentale che tutte le parti coinvolte si informino e si preparino per tempo. In caso di dubbi, si consiglia di consultare un esperto fiscale o un commercialista, in modo da garantire una corretta gestione degli obblighi fiscali a partire dal 2025.

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